
Secondo te è ancora forte il marchio Made in Italy nel settore automobilistico?
Quale settore automobilistico? non c’è più nessuno di importante. FCA è ormai francese e altro non c’é. Esiste solo la Storia per coloro che apprezzano, ma sono una piccolissima percentuale.
C’è la possibilità, a tuo giudizio, che torni ad essere la capitale dell’auto?
In un Mondo così globalizzato assolutamente no!
Stanno nascendo nuovi marchi automobilistici italiani tutti legati al lusso ed alla sportività, pensi che possa essere paragonabile questo fermento agli anni scorsi quando c’erano tanti carrozzieri e disegnatori che tutto il mondo ci invidiava?
Non credo. È un mercato a sé stante. Conta solo il prezzo alto per speculare. Non è più automobile con la A maiuscola. È solo una corsa all’allestimento più “figo”.
Tuo padre ha lavorato per tanti marchi gloriosi, secondo te, dove si può vedere di più il suo segno distintivo?
Su ogni modello fatto da lui, sia di produzione che prototipi o piccola serie, ci sono tutti i segni distintivi della sua griffe, benché le linee siano completamente differenti, per mercati molto diversi fra loro. Bisogna saperli riconoscere, non è una cosa complicata ma non è fattibile via mail.