Da giornalista, hai scritto un libro che offre una panoramica che completa il racconto che normalmente si fa della terra dei motori. Cosa ti ha spinto a realizzare questo progetto?
La provincia in cui abito, quella di Modena, è ricolma di piccole grandi storie, personaggi e aneddoti molto curiosi e interessanti che fanno comprendere bene i motivi per i quali le grandi storie di Ferrari, Maserati e Lamborghini siano nate qui. Per un “humus” particolarmente fertile per la velocità, la bellezza su 4 ruote, le soluzioni ingegneristiche d’avanguardia. Durante i miei anni da giornalista sono incappato in molte di queste storie e ad un certo punto ho deciso di metterle insieme e raccontarle. Si chiama “L’altra terra dei motori”, proprio perché intende raccontare l’altra terra dei motori, lontana dai riflettori del mainstream e in grado di completare il quadro dello storytelling della Motor Valley. Peraltro, tutte le storie che racconto, anche se relative a esperienze passate, celano ancora qualcosa di vero e tangibile. Non è un caso che in fondo al libro ci sia una mappa che collega tutte le tappe del “viaggio”, una vera e propria cartina dell’altra terra dei motori.
Tra le 13 storie raccontate nel tuo libro, qual è quella che ti ha appassionato di più?
Ne citerò due: l’ara dei piloti e la Bugatti. L’ara dei piloti è l’altare laico che don Sergio Mantovani, il sacerdote modenese che fu cappellano dei piloti della Formula 1 per 40 anni, fece erigere nel 1972. Un monumento di grande impatto e fascino. A Modena in pochi lo conoscono eppure è un monumento di portata mondiale dato che è appunto dedicato a tutti i piloti di auto e moto scomparsi mentre stavano svolgendo il loro lavoro. Appena scoprii l’ara, nel marzo 2014, ne rimasi folgorato. È stata la miccia che mi ha acceso la voglia prima di scoprire e conoscere altre storie, e poi di scriverci un libro. Mi ha poi molto appassionato la storia della Bugatti di Romano Artioli. Ho letto tutto al riguardo ed è una storia che continua a riservare sorprese: come il futuro dell’ex stabilimento, la famosa fabbrica blu, ancora – diciamo così – “in progress” e uno scoop relativo a un ultimo grande progetto che gli ingegneri di Campogalliano stavano allestendo, prima del fallimento del settembre 1995. Uno scoop che ho scoperto durante le mie ricerche e che racconto nel libro.
Durante la presentazione del tuo libro presso la scuola materna “Cuore Immacolato di Maria” di Modena, costruita negli anni ’60 con le donazioni raccolte tra gli amici piloti di don Sergio Mantovani, hai lanciato una proposta che è stata accolta dal sindaco: la creazione di una targa commemorativa per il Record del Miglio del 1909 e 1910, considerato l’evento scatenante della Terra dei motori. Puoi raccontarci di questo episodio?
Si tratta della prima manifestazione motoristica in assoluto della provincia di Modena e tra le prime di tutta la Motor Valley. Si trattava di un miglio (pari a 1 chilometro e 609 metri) da percorrere nei due sensi a tutta velocità, in una strada di campagna. Enzo Ferrari, all’epoca un ragazzo di 11 anni, assistette a entrambe le gare e lì decise, come racconterà poi nella sua autobiografia “Le mie gioie terribili”, di dedicare la sua vita a costruire auto da corsa. Ebbene, visto che quel tratto di strada è rimasto praticamente inalterato dal 1910 ad oggi (cosa abbastanza miracolosa, se ci si pensa), ho proposto al sindaco di dedicare a quell’esperienza una targa da installare lungo quel tratto (posto all’inizio della via Nonantolana, a Modena). Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha accettato di buon grado e ha affidato la realizzazione dell’opera-tributo all’artista modenese Alessandro Rasponi, specializzato in sculture e quadri dedicati al motorsport. Prossimamente, quindi, questa targa vedrà la luce, a imperituro ricordo di un evento che io definirei come il “big ben” dell’intera Motor Valley.
Il libro ha sponsor importanti…
Sì, hanno sostenuto il progetto la Motor Valley (il marchio che collega tutti i brand, gli autodromi, i musei e le collezioni sparse per la regione Emilia-Romagna), il comune di Modena, la Provincia di Modena e la rete dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) Città dei motori. Nei prossimi mesi organizzerò delle presentazioni al fianco di questi e altri sponsor e istituzioni. Intanto il libro è acquistabile nelle librerie di Modena e Bologna, presso la Libreria dell’automobile in corso Venezia a Milano e su Amazon al link https://tinyurl.com/2s44znx9. Ci tengo infine a ringraziare Mauro Tedeschini, ex direttore di Quattroruote e fondatore del portale vaielettrico.it, che ha curato la prefazione del mio libro.